In questi anni abbiamo avuto modo di sperimentare in vari campi l’uso delle nostre piante, pelargoni e gelsomini. Da sempre ci è piaciuto conoscere la loro storia, indagare tra le loro radici, cercare e ricercare stralci di racconti sui loro usi, anche i più inconsueti.
Siamo stati sempre consapevoli di trovarci davanti a due specie ricche di fascino, la cui storia si intreccia con le tradizioni delle coltivazioni in Sicilia. Due famiglie di piante che hanno fatto parte da tempi immemorabili della cultura del verde della nostra Sicilia.
Non è stato un caso se abbiamo dato il nome della Malvarosa al nostro vivaio. Da subito abbiamo pensato a questa pianta, portatrice di tanta cultura e tradizione, legata alla nostra terra, intrisa di sud italia.
Nella nostra casa di campagna di famiglia, da sempre o quasi, è esistito un cespuglio di malvarosa, Pelargonium graveolens. Col tempo, abbiamo notato che non era inconsueto trovarne qualche esemplare in giro dalle nostre parti, magari abbandonato in qualche “mignano”, la tipica aiuola rialzata siciliana, in muratura. Il profumo delle foglie di malvarosa accompagna il ricordo di tanti siciliani: un delicato profumo di rosa misto a qualche nota un po’ più acre di limone.
Abbiamo scoperto che un tempo anzi esistevano delle coltivazioni di malvarosa anche sul nostro territorio, proprio a Giarre, dove la nostra azienda è collocata. Pelargonium graveolens era ed è ancora oggi utilizzato in profumeria come surrogato della rosa. Il profumo estratto dalle sue foglie, infatti, ricorda molto il profumo della rosa. L’acqua di malvarosa spesso è un più popolare sostituto dell’acqua di rosa.
Qualche nostro cliente ci ha raccontato di queste piccole realtà locali, piccole aziende di estrazione di oli essenziali alla malvarosa. Questi oli essenziali erano destinati alla grande industria profumiera. Abbiamo avuto modo anche di vedere qualche foto e rintracciare qualche notizia a riguardo.
Da qui è nata la nostra idea di far rinascere una tradizione e di utilizzare questa pianta non solo a scopo ornamentale, come cespuglio profumato nei giardini. Abbiamo così piantato, negli anni, alcuni esemplari in pieno campo, all’ombra dei nostri limoni, con cui hanno da subito stabilito una buona convivenza.In breve tempo si sono formati dei grandi cespugli e così abbiamo intrapreso il nostro esperimento. Pelargonium graveolens infatti è adatto all’estrazione in corrente di vapore e non presenta tutti i problemi che può creare l’estrazione degli oli essenziali dei gelsomini. Un cespuglio di medie dimensioni che in piena terra presenta molti rami fitti di foglie e ci dona con generosità il suo olio essenziale.
Così ci siamo messi in moto e abbiamo cercato un’azienda che estraesse gli oli essenziali e poi un laboratorio capace di usare l’olio essenziale e soprattutto la profumatissima acqua di malvarosa nella preparazione del sapone.
Oramai sono alcuni anni che siamo riusciti a realizzare questo progetto e concretizzare in un prodotto i nostri primi esperimenti. I saponi alla malvarosa, sia liquidi che a pezzi, riescono perfettamente a conservare il profumo originario di questa pianta. Nel momento del loro utilizzo sprigionano un delicatissimo profumo che resta persistente sul corpo, dando una sensazione di pulizia e freschezza che permane durante la giornata.
Siamo riusciti ad ottenere un prodotto totalmente naturale, un sapone a base di olio d’oliva e acqua di malvarosa, come si faceva una volta, che rende naturalmente piacevole, rilassante e tonificante la pulizia del proprio corpo.
Puoi acquistare il sapone liquido o le saponette alla malvarosa qui.