Cos’è la ‘sponsa’ e come farne una in 5 mosse

Saperi, profumi e divertimenti di un tempo che fu.

Nella cultura siciliana i boccioli di gelsomini si ritrovano in mille soluzioni diverse, raccolti al tramonto, di notte e un tempo fino all’alba dell’indomani. Conosciuti soprattutto per gli olii essenziali, molto rinomati in profumeria ed erboristeria ma usati anche in cucina per creare la tradizionale granita di gelsomini, un dolce tipico e profumato. Una vera e propria sinestesia, un dolce che si gusta più con l’olfatto che con il palato. Infatti quando si degusta la granita al gelsomino se ne sente il profumo ancor prima del sapore.

Meno conosciuta ma anche questa tradizionale è la creazione della sponsa, un’infiorescenza creata sempre con i boccioli di gelsomino raccolti in piccoli mazzi pronti a sbocciare la sera e a sprigionare il loro profumo. Un dono che si scambiavano le donne durante le serate estive.

Quasi un gioco che si tramandava di generazione in generazione, da nonna a nipote. La sera si raccoglieva qualche bocciolo dal proprio gelsomino e si creava questo piccolo mazzo, un nuovo fiore, profumatissimo, di una sera. Un gioco che richiede tempo e fantasia, combinazione che bimbi e anziani hanno imparato a non dimenticare. Bisogna infatti saper riconoscere e raccogliere i fiori in boccio, quelli che si apriranno quella sera e non tra due o tre sere. Bisogna soprattutto avere pazienza e maestria nell’infilare i boccioli, uno ad uno, nell’infiorescenza della carota selvatica, senza rovinare i fiori o rompere l’infiorescenza preparata per l’occasione.

Una rivisitazione divertente e un po’ romantica della tradizionale sponsa è quella di aggiungerne qualcuna nel mazzo di sposa. Se il il matrimonio è di sera è bello vedere come puntualmente  a  fine cerimonia i piccoli mazzetti puntuti e rosei  si aprano, trasformandosi in uno splendido bouquet bianco, dal meraviglioso profumo estivo.

Sponsa: un fiore tradizionale siciliano,  fatto con le vostre mani

Ecco come fare una sponsa in 5 mosse:

1 – Procuratevi una infiorescenza secca di carota selvatica. Si trovano facilmente in campagna nel periodo estivo ma spesso anche lungo i margini delle strade di campagna. Fate attenzione che sia veramente secca e non più verde, deve essere abbastanza rigida, per non spezzarsi.

2 – Ripulite bene internamente l’infiorescenza dai semi e tagliate con una piccola forbice le estremità in modo da lasciare l’infiorescenza pulita, pronta per infilare i singoli boccioli di gelsomino.

3 – Raccogliete i fiori in boccio di gelsomino grandiflorum (il gelsomino siciliano) che si apriranno la stessa sera, verso le 19,00. Bisogna scegliere i boccioli con attenzione non devono essere troppo scuri, rosa intenso, né piccoli, ma quasi bianchi e piuttosto grandi. Un trucco per riconoscerli al principio è quello di raccoglierli poco prima della sera, quando stanno per sbocciare. Il fiore sarà abbastanza più rigonfio e si intravederà il lato bianco  del fiore.

4 – Infilate lentamente i singoli boccioli ognuno in ogni singolo stelo dell’infiorescenza. Bisogna fare attenzione ad infilare i boccioli con cura e precisione  senza rovinare i boccioli e le infiorescenze.

5 – Al tramonto godetevi il profumo del vostro fiore sbocciato e le facce incredule di chi non lo conosce o meglio non lo riconosce.